Aldo Famà nasce a Trieste il 19 settembre 1939, ci lascia il 16 novembre 2021. Di origine dalmata e siciliana, inizia a dipingere nella seconda metà degli anni ’50. Autodidatta nella pittura è allievo di Carlo Pacifico per l’incisione. Nel triennio 1978-1980 ha fatto parte del Consiglio Direttivo del Sindacato Autonomo degli artisti triestini. Nel 1982 ha fondato con Claudio Moretti, Claudio Sivini, Ennio Steidler e Sergio Stocca il “Gruppo 5”, con il proposito di sondare nuove ipotesi di indagine per la pittura e la grafica astratta. Una ricerca che l’artista ha perseguito per più di 50 anni: una pratica pittorica rigorosa e meditata, intessuta di controllate contrapposizioni cromatiche e di inserti materici ottenuti con lo stesso impasto del colore, inciso e segnato come fosse un antichissimo graffito. In quegli anni si dedicò anche alla scultura su pietra. Dal 1997 fino al 2009 ha fatto parte del Centro Friulano Arti Plastiche di Udine, in rappresentanza degli artisti triestini. È stato altresì nel Consiglio Direttivo dell’Istituto Giuliano di Storia, Cultura e Documentazione di Trieste. Nel 2014-2015 ritornò alla scultura e sperimentò una nuova via usando la tecnologia della stampa 3D. Dallo schizzo dell’opera realizzava un modello in scala che con il programma CAD del tempo viene esportato nel formato “stl” per la stampa in 3D per essere poi ripreso dall’artista e dipinto con colori acrilici.